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In una primaverile Domenica di fine Marzo inizi Aprile, pensando al lavoro didattico da impostare e lavorare con i nostri alunni di 4 e 5 sull’ U.D.A. del pellegrinaggio e dei pellegrini nella Valle Versa, pensammo di intraprendere un viaggetto nei pressi di Varzi per vedere se per curiosità la zona di Varzi – passo del monte Penice potesse essere inerente l’argomento trattato e quindi potessimo trarre dei collegamenti proficui e arricchenti sia da un punto di vista informativo, materiale didattico e di valorizzazione spirituale e culturale del nostro territorio dell’ Oltrepo. Tutto ciò lo traemmo dalla riflessione che avemmo inerente la divisione territoriale della nostra Diocesi e cioè: fino a Varzi è Diocesi di Tortona, Menconico è già Diocesi di Bobbio. Riflettendo su questo aspetto e sapendo che Bobbio fu il cuore della spiritualità durante il periodo dei pellegrinaggi verso Roma e Gerusalemme, deducemmo che molto probabilmente il Monte Penice ci avrebbe dato collegamenti e informazioni assai proficue e utili le quali sarebbero tutte confluite sulla via Romea che attraversa i territori della Valle Versa. Ebbene l’idea si trasformò subito in pratica e così partimmo da Voghera direzione Varzi, Menconico, Passo del Penice. Appena arrivate al passo del Penice ci si aprì un capolavoro di spiritualità e il primo che ci accolse fu proprio San Colombano presente nel centro della piazza del Monte Penice.

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 Il Passo Penice

Il Passo del Penice (1.149 m), è un valico dell’Appennino Ligure in provincia di Piacenza ed è sopra Varzi, nel Comune di Bobbio, dove c’è San Colombano, santo patrono e protettore dei motociclisti che accoglie chiunque arrivi in questo luogo. L’ itinerario è quindi storico e spirituale, si intreccia alle vicende degli ordini monastici e porta alla scoperta di monasteri e santuari costruiti nei secoli scorsi. Per arrivare a questo Passo si sale verso il bivio dei tre passi, imboccando, dopo una divertente salita di stretti tornanti, la strada per il Passo del Penice. A un certo punto la strada si spiana e si percorre un tratto fra alti pini che fa quasi pensare di essere sulle Alpi, piuttosto che sull’Appennino.
Finalmente si arriva nel piazzale del passo del Penice, una grande piazza rettangolare posta sul lato lungo, con un bar ristorante all’ingresso dello spiazzo, e poi, appunto, verso il fondo, l’imponente statua del monaco irlandese: San Colombano.

San colombano

Arrivate, ci avvicinammo sotto la statua, per leggere cartelli e targhe. Sopra una struttura che sembra un globo, si erge la statua bianca di San Colombano, il cui nome è riportato su una targa ai piedi del monumento, che è stato inaugurato il 23 Novembre 2002, data in cui, nella vicina Bobbio, si festeggia il Santo che fondò chiese e monasteri in tutta Europa, tanto da essere definito da Papa Benedetto XVI un “santo europeo”, poiché parlò di un unico popolo europeo.  A Bobbio egli fondò il monastero di San Colombano, assolutamente da visitare, magari nei giorni della festa.
Colombano è uno dei rappresentanti del mondo monastico che danno origine a quella 'peregrinatio pro Domino', che costituì uno dei fattori dell'evangelizzazione e del rinnovamento culturale dell'Europa. Dall'Irlanda passò (c. 590) in Francia, Svizzera e Italia Settentrionale, creando e organizzando comunità ecclesiastiche e fondando vari monasteri, alcuni dei quali, per esempio Luxeuil e Bobbio, celebri per gli omonimi libri liturgici. La regola monastica che codifica la sua spiritualità è improntata a grande rigore e intende associare i monaci al sacrificio di Cristo. La sua prassi monastica ha influito sulla nuova disciplina penitenziale dell'Occidente. (Mess. Rom.)
Patronato: Motociclisti
Etimologia: Colombano = dolce, delicato
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: San Colombano, abate, che di origine irlandese, fattosi pellegrino per Cristo per istruire nel Vangelo le genti della Francia, fondò insieme a molti altri monasteri quello di Luxeuil, che egli stesso governò in una stretta osservanza della regola; costretto all’esilio, attraversò le Alpi e fondò in Emilia il monastero di Bobbio, celebre per la disciplina e gli studi, dove, benemerito della Chiesa, morì in pace e il suo corpo fu deposto in questo giorno. 

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Il Santuario fra le nuvole

Prima di scendere verso Bobbio, salgo ancora un pò, e imbocchiamo una stradina che, dopo pochi chilometri, ci porta al Santuario di Santa Maria in Monte Penice, che si trova sulla vetta del monte Penice a 1.460 m. di altezza. La seconda domenica di settembre si svolge puntualmente la Festa del Penice, che prevede l’usanza di pranzare sui prati attorno al Santuario, che da tanto tempo rappresenta una meta di pellegrinaggi ed escursioni a piedi o a cavallo. Un cartello ricorda infatti che ci troviamo lungo le vie della fede in Lombardia. Siamo infatti in un punto di confine, in cui il Comune di Bobbio (provincia di Piacenza e Regione Emilia Romagna) confina con quello di Menconico ( provincia di Pavia e regione Lombardia).

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Pare ci sia anche un antico sentiero chiamato “Sentiero medioevale per il Santuario del Monte Penice” che da Bobbio sale fino al santuario. Un giro intorno alla costruzione sacra consente di godere di un panorama eccezionale, che spazia dall’alta Val Tidone alle colline dell’Oltrepò, dalla pianura padana alle Alpi Centrali.
Proseguendo il cammino troviamo questi cartelli che confermano esattamente ciò che era partita come un’ ipotesi che ora si trasforma in certezza. Anche da questa parte dell’ Oltrepo ci si collega alla via Francigena o detta Romea e proseguendo con queste indicazioni si arriva a Bobbio, il cuore della spiritualità monastica, passando parallelamente nei pressi delle strade della Valle Versa chiamate la via degli Abati. 


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