• Fiori di bosco
  • Dalla terra alla tavola: la patata del Brallo
  • C’era una volta...la mela di Soriasco
  • A spasso per la Val Versa
  • La coltivazione del grano in Valle Versa
  • Le erbe di San Giovanni
  • Dall'uva al vino
  • Dal grano alla farina fino al pane
  • Orto a misura di bambino
  • 6 petali color violetto. Coltivazione dello zafferano
  • Erbe di quassù
  • Il grande quiz delle erbe di San Giovanni
  • Il salice
  • Funghi.....che sorpresa!
  • Alla ricerca di bacche
  • La vite, storia, cultura, paesaggio
  • Erbe aromatiche

C’erano sempre stati sul pianeta del piccolo principe dei fiori molto semplici, ornati di una sola raggiera di petali, che non tenevano posto e non disturbavano nessuno. Ma questo era spuntato un giorno, da un seme venuto chissà da dove, e il piccolo principe aveva sorvegliato da vicino questo ramoscello che non assomigliava a nessun altro ramoscello. E poi ecco che un mattino, proprio al levar del sole, si era mostrato. “Ah! Mi sveglio ora. Ti chiedo scusa, sono ancora tutto spettinato.” Il piccolo principe allora poté frenare la sua ammirazione: “Come sei bello!” “Vero”, rispose dolcemente il fiore, “e sono nato insieme al sole”. “Come fai ad essere così bello?”. “Vedi, io sono un fiore e sono una creazione della natura, e in quanto tale sono perfettamente simmetrico. Tutti gli esseri viventi sono belli e simmetrici sotto diversi punti di vista. Io ad esempio sono colorato e le simmetrie dei miei colori dei miei petali mi fanno bello.” Nella grande varietà di ambienti del patrimonio naturale italiano, fiori tipici caratterizzano le nostre colline. Questo immenso e colorato mosaico, che la natura ci regala attraverso i fiori, rappresenta un bene prezioso da tutelare. I fiori accompagnano sempre un’emozione: riceverli e donarli è un gesto semplice ma ricco di significati che vengono trasmessi attraverso la loro bellezza. Ogni fiore ha un proprio significato, unico e profondo, fatto di colori, profumi, forme e sensazioni, che arricchiscono il valore simbolico di un momento importante o di un dono speciale, d’amore, di amicizia, di ringraziamento, di affetto. 


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“Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite”.

© Scuola Primaria di Pietra de' Giorgi

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patata 1

La patata è un tubero di una pianta erbacea originaria dell’America del Sud. Coltivata fin dai tempi delle civiltà degli Incas e degli Aztechi, per i quali rappresentava la maggiore fonte di alimentazione, è stata «scoperta» da Pizarro in Perù e importata in Europa nella prima metà del XVI secolo. Inizialmente, però non incontrò troppo successo. Solo alla fine del Settecento, Parmentier, famoso agronomo e farmacista francese, iniziò una grande campagna «promozionale» per la diffusione della patata che, da allora, ha sempre occupato un posto di primo piano nella nostra alimentazione, è molto ricca di potassio, vitamina C e carboidrati.
Le patate sono inoltre un alimento estremamente versatile: si possono infatti cucinare in cento modi, adattandosi a tutti i tipi di cottura. Possono essere trasformate in minestre, contorni, e persino in dolci.
Esistono numerosissime varietà di patate, sia a pasta gialla, sia a pasta bianca con buccia marrone chiaro.  Esiste poi anche un tipo di patata a buccia rossa, come la Roseval. Le patate a pasta gialla sode e compatte, sono adatte per la frittura, per la cottura arrosto, in padella e in forno, per le insalate; quelle a pasta bianca, più farinose, per purè, gnocchi, crocchette. Le patate vanno conservate al fresco e al riparo dalla luce.
Nella nostra zona sono coltivate un po’ ovunque, soprattutto al Brallo dove ogni anno si tiene una sagra, a loro dedicata, nel mese di Settembre.

Gli gnocchi di patate rappresentano un pilastro delle nostra gastronomia. Per preparare gli gnocchi occorrono assolutamente patate farinose a pasta bianca, stagionate e non novelle perché contengono più amido. La cottura degli gnocchi va fatta entro un’ora dalla preparazione altrimenti diventano molli, inoltre deve avvenire a bollore lentissimo, in modo che non si sfaldino. Gli gnocchi di patate si possono condire con burro fuso profumato alla salvia, ma anche con un sugo di pomodoro e basilico, ragù o pesto.

Come fare gli gnocchi di patate

Lavate le patate sotto l'acqua corrente, poi mettetele in una casseruola con l'acqua e fatele cuocere a fuoco medio per 20-30 minuti dall'inizio dell'ebollizione. Dopo essere state sgocciolate dall'acqua di cottura, pelate subito le patate ancora calde e schiacciatele subito con lo schiacciapatate riversandole sulla spianatoia infarinata. Fate un buco al centro del mucchietto di purè di patate e aggiungete metà farina ed il sale.
Lavorate tutto con le mani aggiungendo man mano altra farina fino ad ottenere un impasto della consistenza liscia ed elastica ma che non si appiccichi alle mani.
Una volta ottenuto il panello di patate, si taglia a metà per controllare che non presenti buchi o lacerazioni e che sia leggermente poroso.
Su una spianatoia infarinata formate con l'impasto tanti cilindri larghi 1,5 cm circa. Poi tagliate dei pezzetti di 2 cm circa e incavateli con un dito o rigateli con i rebbi di una forchetta. Adagiate man mano gli gnocchi di patate sulla spianatoia infarinata. Cuocete quindi gli gnocchi di patate in una pentola con acqua bollente salata, saranno cotti non appena saliranno a galla.
Conditeli a piacimento.

Quest’anno noi alunni di 3° della scuola primaria abbiamo pensato di trasformarci in chef per un giorno preparando, cucinando ed infine gustando, insieme alle nostre insegnanti, gli gnocchi di patate conditi con sughi diversi: ragù, pomodoro, pesto e gorgonzola.
E’ stata una bella giornata, ci siamo molto divertiti e vorremmo ripetere un’altra esperienza di questo tipo.


© Scuola Primaria di Varzi

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mela 1

L’Oltrepò Pavese è da sempre conosciuto come Terra di vigneti; infatti ben pochi sanno che vi si coltivavano anche le mele. A Soriasco, un paesino alle pendici delle colline che fanno da cornice al centro abitato di Santa Maria della Versa, aveva le radici una fiorente azienda agricola produttrice di mele.
La scelta di coltivare le mele venne fatta sulla base della tipologia del terreno, vocato a questo tipo di coltivazione e del microclima, costituito dalla presenza di peculiari elementi topografici e ambientali, determinanti per lo sviluppo della vegetazione.
La multiculturalità della classe 1^A, con la quale abbiamo affrontato questo percorso, ha fatto sì che la scelta ricadesse sulla mela, in quanto conosciuta da tutti. Gli alunni con tradizioni culturali della zona, con l’aiuto delle testimonianze dei loro nonni, hanno messo a disposizione del gruppo-classe le informazioni raccolte riportando alla memoria quelle che furono le coltivazioni di un tempo.

mela 2

Ulteriori informazioni tecniche e pratiche circa la coltivazione del melo, l’innesto, i trattamenti e la raccolta ci sono state fornite dalla preziosa collaborazione del Prof. Domenico Segalini, docente all’Istituto Agrario “Gallini” di Voghera. Tutte queste informazioni sono state poi rielaborate con molta cura e fantasia dagli alunni della classe 1^A, che hanno posto l’accento sull’aspetto grafico-pittorico. L’intento di questo progetto è finalizzato alla valorizzazione del territorio di appartenenza, alla riscoperta delle nostre tradizioni da poter tramandare di padre in figlio, al ricordo della felicità portata dalle piccole cose della vita contadina.

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© Scuola Primaria di Santa Maria della Versa

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Storie di vite e di buon vino tra realtà e fantasia

val versa 1

Il lavoro dei bambini di classe seconda della scuola primaria di Santa Maria della Versa vuol essere un' interpretazione, in chiave fantastica, della realtà mariese fatta di viti, vino e cultura contadina. 

Il buon vino è ogni volta una sinfonia di quattro movimenti, eseguita al ritmo delle stagioni. Il sole, il terreno, il clima e i vitigni modulano l'opera, mentre il vignaiolo,come solista, imprime la sua cadenza. (Philippe Margot)

© Scuola Primaria di Santa Maria della Versa

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grano 1

Le classi 3^A e 3^B della Scuola Primaria di S. Maria della Versa hanno condotto una ricerca sulla coltivazione del grano in Valle Versa, oggi scarsamente presente nel territorio dove abitiamo, a rinomata vocazione vitivinicola.
Intervistando i nonni e le persone anziane, le classi hanno raccolto informazioni su come si svolgeva questa coltivazione nel passato, per poi rielaborare i dati raccolti attraverso illustrazioni e sintesi scritte ,in un confronto con quanto avviene oggi.

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© Scuola Primaria di Santa Maria della Versa

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Utilizzi delle erbe di San  Giovanni

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© Scuola Primaria di Montù Beccaria

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uva 1

“Dai vino buono, raccontaci la tua storia!” chiedono tutte le bottiglie della cucina.“Uffa, che barba!” borbotta aceto a cui non va mai bene niente. Il vino, non fosse altro per far dispetto a suo cugino aceto, incomincia a raccontare: ”dovete sapere che mio padre era un gran vigneto e mia madre era tanto dolce e buona che tutti gli altri grappoli la invidiavano. Molta gente veniva ad ammirare la mia famiglia ed io non ero ancora nato che già tutti dicevano: chissà che buon vino verrà fuori da voi!

Dopo che sono nato mi hanno messo in una bottiglia verde con una bella etichetta in cui era stata scritta la mia data di nascita ed il nome del mio papà e mi hanno mandato in una cantina a studiare da vino buono. Ho imparato che non mi devo scuotere, per esempio, che non devo dare confidenza all’acqua e che …non devo dire malignità o potrei diventare aceto!

“Bravo!” urla olio entusiasta. Anche le altre bottiglie applaudono e, mentre vino ringrazia, aceto disperato si butta a capofitto nell’insalata!


 

© Scuola Primaria di Varzi

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grano 1

A scuola abbiamo effettuato la macinatura preistorica del grano a mano, con sassi ben levigati dalle acque del torrente Staffora. Ecco il filmato che documenta questa attività.

La macinatura a pietra

grano 2

Con la farina bianca abbiamo fatto il pane a scuola e lo abbiamo cotto nel nostro forno. È venuto buonissimo! Eppure ci vogliono solo: farina, lievito e sale. Poi, siccome abbiamo il rosmarino nel nostro giardino, abbiamo fatto anche qualche teglia di focaccia. Una bontà! Naturalmente non si sono avanzate neanche le briciole.

 Facciamo il pane a scuola

© Scuola Primaria di Ponte Nizza

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© Scuola dell'infanzia di Varzi

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© Scuola Primaria di Ponte Nizza

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Il progetto Erbe di quassù è stato realizzato nella scuola primaria di Ponte Nizza nell’anno scolastico 2018–2019 in collaborazione con Civico Museo di Scienze Naturali di Voghera.
Gli alunni hanno effettuato un’escursione a Pian del re e hanno realizzato un erbario figurato e un erbario digitale. Intorno alle proprietà delle erbe, gli alunni hanno ideato storie con il supporto dello storytelling, della robotica educativa e della realtà aumentata AR con laboratori di scrittura creativa. I materiali prodotti sono stati raccolti in uno “Steller”, che è una App gratuita dalla grafica molto accattivante.

© Scuola Primaria di Ponte Nizza

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erbe.mini

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© Scuola Primaria di Montù Beccaria

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© Scuola Primaria di Canneto Pavese

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Le classi 4^A e 4^B della Scuola Primaria di S. Maria della Versa hanno concentrato l’attenzione sul mondo dei funghi.
Il lavoro si è sviluppato in diversi ambiti.
Si è partiti dall’aspetto scientifico, con la presentazione delle varie parti del fungo e delle sue caratteristiche e dall’osservazione diretta di funghi del territorio mostrati da un appassionato raccoglitore locale.
Si è poi affrontato il mondo delle muffe con la collaborazione di un esperto, che ne ha proposto la coltivazione in classe e la successiva osservazione allo stereoscopio.
Non solo le muffe, ma anche i funghi sono stati coltivati in classe con l’utilizzo di un kit di coltivazione formato da un cilindro composto da terra, nutrienti e tante spore. Gli alunni dovevano tenere umido il cilindro ed è stato per loro entusiasmante veder nascere e crescere un bel “grappolo” di funghi.
Il lavoro si è poi sviluppato sotto l’aspetto linguistico con l’invenzione di storie con protagonisti i funghi e sotto l’aspetto artistico con la realizzazione di immagini partendo dallo stampo di parti sezionate del fungo.

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© Scuola Primaria di Montù Beccaria

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